Disabilità e diritto all’istruzione; non sono ancora assicurate le pari opportunità

Posted On 04 Lug 2024
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La CSdL sollecita fin d’ora il Governo in via di formazione ad avviare rapidamente il confronto per realizzare un progetto complessivo per i diritti delle persone disabili: dall’inserimento lavorativo a quello scolastico a tutti i livelli, dal sostegno economico per le persone non in grado di lavorare fino alla vita indipendente

RSM 4 luglio 2024 – Nella legislatura appena conclusa a più riprese la CSdL ha sottolineato che la parte di riforma del mercato del lavoro di cui si sentiva veramente il bisogno era quella dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, ma come sappiamo non è stata fatta dal Governo, nonostante vi fosse una delega specifica.

Nella penultima legislatura si stava lavorando in modo costruttivo ad un progetto di legge per l’inserimento lavorativo dei disabili e si era arrivati quasi al traguardo finale, ma con la sopraggiunta crisi di Governo non se ne è fatto più nulla. Da parte dell’Esecutivo successivo non è mai stato nemmeno presentato un testo per il confronto tra le parti.

Il tema delle difficoltà di inserimento dei disabili non riguarda solo il mondo del lavoro, ma anche quello della scuola. L’argomento è stato affrontato dal Segretario Confederale CSdL William Santi nell’ultima puntata di “CSdL Informa”.

“Prendo spunto anche da quanto successo un mese fa: la famiglia di un ragazzo che soffre di autismo ha intravisto la possibilità di proseguire gli studi in un istituto scolastico fuori territorio, in grado di offrire un insegnamento qualificato e adatto alle sue esigenze, peraltro suggerito da chi di competenza. Sono emersi una serie di ostacoli rispetto alla possibilità di recarsi giornalmente presso questa scuola, con riferimento ai servizi di trasporto e di accompagnamento.

È emerso chiaramente che le pari opportunità non sono assicurate a tutti i ragazzi; se si vogliono dare a tutti le stesse possibilità di studio e di crescita personale, occorre fornire gli strumenti idonei e necessari.

Ora, a quanto si è capito, verrà trovata una soluzione ad hoc per questo ragazzo, e ben venga; ma occorre comunque un intervento destinato a tutti coloro che si trovano in una condizione analoga.

Questo episodio fa capire chiaramente che c’è ancora molto da fare anche per l’inclusione scolastica, che deve andare anche oltre la scuola dell’obbligo. Sembra venga dato per scontato che questi ragazzi, una volta usciti dalle scuole medie, vadano al CFP. Seppure sia un istituto preparato per l’inclusione dei ragazzi disabili, non può essere l’unica opzione.

L’assenza di pari opportunità è stata stigmatizzata anche nel comunicato dell’Associazione Attivamente, che prende spunto anche dalla prossima visita a San Marino del Commissario dell’ONU per i diritti umani. La stessa Attivamente ricorda al Governo che si sta costituendo che c’è ancora molto da fare per le persone disabili.

La Confederazione del Lavoro da sempre è impegnata a perseguire il miglioramento delle condizioni di vita dei disabili e il loro diritto ad avere realmente le stesse opportunità di tutti i cittadini.

Chi ha più difficoltà deve comunque poter vivere la propria vita serenamente e liberamente. Chiediamo con forza che la nuova maggioranza di Governo, appena si sarà insediata, cominci ad affrontare con le famiglie, le associazioni rappresentative, i professionisti del settore e con il Sindacato questi temi, che vanno dalle pari opportunità al diritto alla vita indipendente per le persone disabili, anche al di fuori della propria famiglia di origine. Rispetto a quest’ultima, nonostante questo diritto sia sancito dall’art. 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, finora sono stati espressi solo buoni propositi, ma non è stato realizzato nessun intervento per poterla concretizzare.

Il nostro primo impegno è quello di continuare a rivendicare nuove e più efficaci misure per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità; il lavoro è comunque uno dei principali fattori di inclusione sociale e di indipendenza economica, senza la quale le persone non sono libere di progettare la propria vita.

Siamo pienamente disponibili ad ascoltare le famiglie e le associazioni che volessero confrontarsi e collaborare con noi per spingere il nuovo Governo, fin dall’inizio della legislatura, ad avviare il confronto per mettere in piedi un progetto complessivo che realizzi nel concreto i diritti delle persone disabili: dall’inserimento lavorativo a quello scolastico a tutti i livelli, dal sostegno economico per le persone non in grado di lavorare fino ad arrivare alla vita indipendente.

CSdL